Lualdi e la tradizione del nuovo

23a Esposizione Internazionale di Triennale Milano. Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries – 15 luglio – 11 dicembre 2022

L’Esposizione Internazionale di Triennale Milano è l’appuntamento dedicato al design e all’architettura promosso da Triennale in collaborazione con il Bureau International des Expositions (BIE) e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Una costellazione di mostre e progetti che quest’anno riunisce 400 artisti, designer, architetti, provenienti da più di 40 Paesi; oltre 600 opere; 22 partecipazioni internazionali.

La 23a Esposizione Internazionale affronta il tema dell’ignoto, interrogandosi sui misteri del mondo conosciuto e aprendo uno spazio di riflessione su “quello che non sappiamo di non sapere”. Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries propone uno sguardo nuovo sullo sconosciuto, come occasione di indagine.  L’ignoto diventa così una dimensione da vivere, un elemento di stupore di fronte alla vastità di ciò che ci sfugge.

18 LUGLIO 2022

La tradizione del nuovo

La tradizione del nuovo – questo il titolo del nuovo progetto espositivo del Museo del design italiano di Triennale Milano – racconterà come il design italiano abbia sempre avuto un approccio coraggioso e dedicato all’esplorazione e abbia affrontato il non ancora conosciuto attraverso la ricerca. Il percorso raccoglie opere, installazioni, documenti, processi creativi e sperimentazioni che hanno contribuito allo sviluppo della società tra il 1964 e il 1996, toccando aspetti sociologici, commerciali, ecologici, tecnologici e culturali.

La mostra si apre con un’installazione in cui il concetto di porta viene rielaborato in chiave simbolica e riprende il tema portante della 23a Esposizione Internazionale: l’atto del “varcare una soglia” rappresenta la separazione o la comunicazione tra due ambiti, non solo intesi come spazio fisico, ma anche come passaggio tra il noto e l’ignoto.

Il Museo del Design apre il suo nuovo capitolo con uno spin-off del progetto “Invece del Campanello”, ideato nel 1991 da Bruno Munari con Davide Mosconi, in partnership con Lualdi. Bruno Munari, eclettico artista e designer, ha dedicato la propria attività creativa alla sperimentazione, declinandola in ogni sua forma e spaziando tra pittura, scultura, design, fotografia e didattica.

L’installazione racconta l’essenza del pensiero di Munari, che ci accompagna attraverso il mondo del progetto con humour e rigore insieme, insegnandoci a spostare, anche di poco, il nostro punto di vista sulle cose, per allenarci a un’elasticità mentale indispensabile per muoversi con disinvoltura nella modernità.

Munari definiva il campanello “lo strumentario per comunicare messaggi sonori attraverso le porte secondo il carattere, l’umore, l’umidità e la sensibilità delle persone chiamate a suonare”. Nel 2007, la mostra è stata ripresa da Beppe Finessi, arricchita di documenti inediti e allestita da Marco Ferreri nello showroom milanese di Lualdi, in occasione del centenario della nascita di Munari.

A una serie di porte prodotte da Lualdi, “invece del campanello”, Bruno Munari e Davide Mosconi hanno applicato congegni e strutture che producono i suoni più diversi e strani, in relazione all’immaginario proprietario della porta. Ad esempio, per suonare alla porta del geologo Pietro di Pietra si usa un batacchio che colpisce una lastra di pietra. Per quella del Primario Medico de medici, il battacchio di ottone mediceo, stantuffo a molla, targhetta di carta.

Il Museo del Design ha selezionato sei opere, che andranno a valorizzare le torri che compongono il portale di ingresso.

Torre 1
Fronte legno laccato, battacchio di ottone, stantuffo a molla.
Retro legno laccato, stantuffo a molla, piatto di batteria, legno.

Torre 2
Fronte legno laccato, corda e stoffa.
Retro legno laccato, corda, scacciaspiriti di ottone e legno.

Torre 3
Fronte legno laccato, corda.
Retro legno laccato, corda, campanelli di ottone, nastri.

Torre 4
Fronte legno laccato, richiami per uccelli, pennarello, targhetta di carta
Retro legno laccato

Torre 5
Fronte legno laccato, ponticello e chiavi di legno, corde, targhetta di carta
Retro legno laccato, fori sagomati a “effe”, chiavi di legno

Torre 6
Fronte legno laccato, battacchio di ottone mediceo, stantuffo a molla, targhetta di carta
Retro legno laccato, litofono, corda, ottone, stantuffo a molla

  • Munari definiva il campanello “lo strumentario per comunicare messaggi sonori attraverso le porte secondo il carattere, l’umore, l’umidità e la sensibilità delle persone chiamate a suonare”. Nel 2007, la mostra è stata ripresa da Beppe Finessi, arricchita di documenti inediti e allestita da Marco Ferreri nello showroom milanese di Lualdi, in occasione del centenario della nascita di Munari.

    A una serie di porte prodotte da Lualdi, “invece del campanello”, Bruno Munari e Davide Mosconi hanno applicato congegni e strutture che producono i suoni più diversi e strani, in relazione all’immaginario proprietario della porta. Ad esempio, per suonare alla porta del geologo Pietro di Pietra si usa un batacchio che colpisce una lastra di pietra. Per quella del Primario Medico de medici, il battacchio di ottone mediceo, stantuffo a molla, targhetta di carta.

    Il Museo del Design ha selezionato sei opere, che andranno a valorizzare le torri che compongono il portale di ingresso.

    Torre 1
    Fronte legno laccato, battacchio di ottone, stantuffo a molla.
    Retro legno laccato, stantuffo a molla, piatto di batteria, legno.

    Torre 2
    Fronte legno laccato, corda e stoffa.
    Retro legno laccato, corda, scacciaspiriti di ottone e legno.

    Torre 3
    Fronte legno laccato, corda.
    Retro legno laccato, corda, campanelli di ottone, nastri.

    Torre 4
    Fronte legno laccato, richiami per uccelli, pennarello, targhetta di carta
    Retro legno laccato

    Torre 5
    Fronte legno laccato, ponticello e chiavi di legno, corde, targhetta di carta
    Retro legno laccato, fori sagomati a “effe”, chiavi di legno

    Torre 6
    Fronte legno laccato, battacchio di ottone mediceo, stantuffo a molla, targhetta di carta
    Retro legno laccato, litofono, corda, ottone, stantuffo a molla

Lualdi per la 23a Esposizione Internazionale di Triennale Milano

15 LUGLIO 2022

Lualdi si aggiudica il premio HKDA GDA 2021 con la collezione Ying

Lualdi si aggiudica il premio HKDA GDA 2021 nella sezione Silver, categoria Furniture, con la collezione Ying, disegnata da Steve Leung per il brand nel 2020.

Yíng fonde perfettamente il know-how italiano, riconosciuto in tutto il mondo, con un’estetica ispirata alla storica eredità cinese, svelando un continuum tra tradizione e modernità, tecniche artigianali e soluzioni industriali, design ed eleganza senza tempo.

24 GIUGNO 2022

La tradizione del nuovo

La tradizione del nuovo – questo il titolo del nuovo progetto espositivo del Museo del design italiano di Triennale Milano – racconterà come il design italiano abbia sempre avuto un approccio coraggioso e dedicato all’esplorazione e abbia affrontato il non ancora conosciuto attraverso la ricerca. Il percorso raccoglie opere, installazioni, documenti, processi creativi e sperimentazioni che hanno contribuito allo sviluppo della società tra il 1964 e il 1996, toccando aspetti sociologici, commerciali, ecologici, tecnologici e culturali.

La mostra si apre con un’installazione in cui il concetto di porta viene rielaborato in chiave simbolica e riprende il tema portante della 23a Esposizione Internazionale: l’atto del “varcare una soglia” rappresenta la separazione o la comunicazione tra due ambiti, non solo intesi come spazio fisico, ma anche come passaggio tra il noto e l’ignoto.

Il Museo del Design apre il suo nuovo capitolo con uno spin-off del progetto “Invece del Campanello”, ideato nel 1991 da Bruno Munari con Davide Mosconi, in partnership con Lualdi. Bruno Munari, eclettico artista e designer, ha dedicato la propria attività creativa alla sperimentazione, declinandola in ogni sua forma e spaziando tra pittura, scultura, design, fotografia e didattica.

L’installazione racconta l’essenza del pensiero di Munari, che ci accompagna attraverso il mondo del progetto con humour e rigore insieme, insegnandoci a spostare, anche di poco, il nostro punto di vista sulle cose, per allenarci a un’elasticità mentale indispensabile per muoversi con disinvoltura nella modernità.

ETHER: il portale del futuro

Da un lato il mutamento dei comportamenti sociali e dei modelli abitativi, dall’altro lo sviluppo tecnologico ripropongono una nuova fisionomia tradizionale dell’oggetto porta, traslandolo in un contesto di nuovi valori di cui il design si fa interprete fondamentale e consapevole. La porta è uno degli oggetti che persiste di più nel tempo. È l’oggetto transitivo per eccellenza: in grado di suggellare il passaggio tra Architettura e Interior.

ETHER è un sistema innovativo di porte, firmato Marco Piva per Lualdi, dotato di uno stipite evoluto: la colonna verticale, che accoglie un’interfaccia sviluppata da Microdevice, realtà italiana specializzata in building automation & control systems, è completamente inglobata e dissimulata all’interno del sistema porta.
Il Design diventa così lo strumento che consente di stabilire la connessione con il pubblico, per offrire un’esperienza fuori dal comune.
Uno sguardo al futuro che mette insieme il know-how di Lualdi con le più avanzate tecnologie, per farle protagoniste di creazioni dal design unico.

Il sistema condensa in sé un’interfaccia intelligente, ricca di comandi, altamente personalizzabile e capace di evolversi e adattarsi alle esigenze di ciascuno: la configurazione avviene attraverso una semplice connessione dati.

9 GIUGNO 2022

La tradizione del nuovo

La tradizione del nuovo – questo il titolo del nuovo progetto espositivo del Museo del design italiano di Triennale Milano – racconterà come il design italiano abbia sempre avuto un approccio coraggioso e dedicato all’esplorazione e abbia affrontato il non ancora conosciuto attraverso la ricerca. Il percorso raccoglie opere, installazioni, documenti, processi creativi e sperimentazioni che hanno contribuito allo sviluppo della società tra il 1964 e il 1996, toccando aspetti sociologici, commerciali, ecologici, tecnologici e culturali.

La mostra si apre con un’installazione in cui il concetto di porta viene rielaborato in chiave simbolica e riprende il tema portante della 23a Esposizione Internazionale: l’atto del “varcare una soglia” rappresenta la separazione o la comunicazione tra due ambiti, non solo intesi come spazio fisico, ma anche come passaggio tra il noto e l’ignoto.

Il Museo del Design apre il suo nuovo capitolo con uno spin-off del progetto “Invece del Campanello”, ideato nel 1991 da Bruno Munari con Davide Mosconi, in partnership con Lualdi. Bruno Munari, eclettico artista e designer, ha dedicato la propria attività creativa alla sperimentazione, declinandola in ogni sua forma e spaziando tra pittura, scultura, design, fotografia e didattica.

L’installazione racconta l’essenza del pensiero di Munari, che ci accompagna attraverso il mondo del progetto con humour e rigore insieme, insegnandoci a spostare, anche di poco, il nostro punto di vista sulle cose, per allenarci a un’elasticità mentale indispensabile per muoversi con disinvoltura nella modernità.

In un unico oggetto trovano posto funzioni diverse: da comandi base – come un’accensione e/o uno spegnimento – fino a sistemi di comunicazione, allarme, monitoraggio e sanificazione dell’aria, molto più strutturati.

ETHER può collegarsi a qualunque sistema di comando: è sempre possibile monitorarne tutte le funzioni da remoto e avere un controllo h24 direttamente dal proprio smartphone.

Il sistema Ether può inoltre essere combinato con pareti a secco, studiate appositamente per integrarsi alla tecnologia del prodotto ed essere applicate sia in contesti di nuova costruzione sia in interventi di retrofit energetico. In occasione del lancio della collezione, tale soluzione viene presentata in collaborazione con Saint Gobain in qualità di partner tecnico.

La soluzione Saint-Gobain integra ETHER all’interno di sistemi dalle elevate prestazioni di comfort termico e acustico, che rispettano alti standard di sostenibilità ambientale.

Infine, ETHER è pensato per essere installato anche in contesti storico/monumentali come barra comandi applicata a pareti stand alone.

  • In un unico oggetto trovano posto funzioni diverse: da comandi base – come un’accensione e/o uno spegnimento – fino a sistemi di comunicazione, allarme, monitoraggio e sanificazione dell’aria, molto più strutturati.

    ETHER può collegarsi a qualunque sistema di comando: è sempre possibile monitorarne tutte le funzioni da remoto e avere un controllo h24 direttamente dal proprio smartphone.

    Il sistema Ether può inoltre essere combinato con pareti a secco, studiate appositamente per integrarsi alla tecnologia del prodotto ed essere applicate sia in contesti di nuova costruzione sia in interventi di retrofit energetico. In occasione del lancio della collezione, tale soluzione viene presentata in collaborazione con Saint Gobain in qualità di partner tecnico.

    La soluzione Saint-Gobain integra ETHER all’interno di sistemi dalle elevate prestazioni di comfort termico e acustico, che rispettano alti standard di sostenibilità ambientale.

    Infine, ETHER è pensato per essere installato anche in contesti storico/monumentali come barra comandi applicata a pareti stand alone.

Finiture e accessori

Per il lancio di ETHER, Marco Piva e Lualdi hanno sviluppato tre versioni per altrettante tipologie di utilizzo. Ogni versione viene proposta con un pacchetto di finiture e accessori studiati per il tipo di funzione. Le combinazioni materiche di legno, vetro e alluminio sono specifiche per i diversi scenari d’uso del sistema.
Gli accostamenti iconici esprimono una ricca e armonica proposta di soluzioni estetiche e materiche, come è consuetudine dei prodotti Lualdi.

 

RESIDENTIAL
Anta in legno rovere Thermowood chiaro
Stipite in alluminio nero
Colonna verticale in vetro grigio ferro

WELLNESS
Anta in vetro retrolaccato grigio ferro
Stipite in alluminio spazzolato
Colonna verticale in vetro nero

OFFICE
Anta in laccato opaco grigio calce
Stipite in alluminio spazzolato
Colonna verticale in vetro grigio calce